FAQ: Come si interpretano i punteggi LD-CORE?

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Essendo questa una buona domanda e che mi è stata posta due volte in breve tempo (a partire dal 23/5/15), ho deciso di farne una FAQ.

Probabilmente nell’interpretazione dei punteggi del LD-CORE il contesto ha un ruolo più decisivo rispetto a quello che ricopre nell’interpretare i punteggi del CORE-OM. Al momento non esiste una corpo di dati clinici o non clinici di riferimento per il LD-CORE, per cui non ci sono parametri di riferimento che guidino l’interpretazione dei punteggi. L’assenza di un corpo di dati di riferimento può sembrare un aspetto puremente negativo, senza dubbio è desiderabile avere un buon dataset di riferimento ove riportare i punteggi individuali del LD-CORE. Tuttavia, il fatto di non averlo rappresenta una protezione dall’applicazione sconsiderata e non ragionata dei punteggi di riferimento, il che potrebbe essere particolarmente importante per il LD-CORE rispetto al CORE-OM con persone “normotipiche”, pioché la diversità dei problemi clinici e dei servizi è probabilmente molto più elevata per le persone con LD che per i “normotipici”.

Ciò che si può certamente fare è confrontare i punteggi totali nel corso del tempo e per ogni cliente, nella speranza che questi diminuiscano. Allo stesso modo si possono esaminare le risposte agli item relativi al rischio. Se si implementa il LD-CORE nel lavoro clinico, i punteggi degli item ad alto rischio (rispetto al massimo possibile, quelli che indicano un rischio abbastanza frequente) devono essere esplorati servendosi delle misure più appropriate per quel cliente. Inizierei sempre chiedendo il permesso di discuterne un po’ di più, dicendo che queste e altre cose suggeriscono che la persona sta soffrendo molto in questo momento, aggiungerei che spero che lavorando insieme divenga possibile aiutarla a lenire la sofferenza, sottolineando che il processo di cura inizia grazie ad una comprensione più approfondita. Cioè, seguirei quello che per me rappresenta il “solito percorso clinico”. Se possibile, sarei curioso di ricevere informazioni anche da una terza parte. Ogni clinico esperto avrà il proprio modo di gestire il rischio e di valutare il livello di gravità dei problemi. In questo senso, è preferibile che il clinico integri il LD-CORE nel suo modo di gestire e valutare il rischio, piuttosto che lasci che esso (o qualsiasi altro strumento) danneggi la buona prassi di lavoro consolidata.

Si tratta di utilizzare i punteggi all’interno di una cornice generale rappresentata dal cliente. L’altro modo in cui utilizzerei i punteggi se lavorassi con persone con LD sarebbe quello di creare un semplice foglio di calcolo in modo da poter esaminare i punteggi di diversi clienti, ad esempio per avere un’idea della distribuzione dei punteggi al primo contatto e ragionare su come il punteggio del cliente in esame si inserisce in questa distribuzione. Adotterei una strategia simile per esaminare la distribuzione dei punteggi in punti sensibili del lavoro (dopo un mese, o tre mesi: dipende dalla durata del lavoro) e al termine del lavoro, esaminando anche la distribuzione dei dati relativi al cambiamento occorso dall’inzio alla conclusione.

Idealmente, cercherei di mettere in relazione il punteggio con quanto ottenuto da altre persone che lavorano con clienti simili o con i punteggi dei colleghi del servizio.

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